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MANENTE (SCALO FLUVIALE): “RINNOVO AZIONE IMPORTANTE, NON SI FA MARCIA INDIETRO NEI MOMENTI DIFFICILI”
Oggi abbiamo avuto il piacere di confrontarci con l’amico Simone Manente, Vice Presidente di Scalo Fluviale, special partner che ha appena rinnovato il sostegno al progetto Reyer. Insieme abbiamo realizzato la seguente intervista.
1) Caro Simone, ci racconti come state vivendo questo momento di difficoltà in cui si cerca di ripartire?
Anche noi abbiamo subito l’improvviso stop, la nostra azienda è composta da soci e dipendenti e per quanto riguarda quest’ultimi, siamo dovuti ricorrere, in loro tutela, agli ammortizzatori sociali. In queste settimane ho chiamato personalmente tutti i nostri dipendenti e in alcuni casi li abbiamo chiamati al lavoro, anche se c’erano solo piccole mansioni da fare, affinché potessero incassare qualcosa a fine mese, in molti inoltre hanno famiglia. La crisi ha creato un clima di tensione sociale e noi cerchiamo di stare vicino alle persone e non dimenticarci di nessuno.
Questa settimana abbiamo ripreso parte dell’attività e speriamo di poter far rientrare presto tutti i dipendenti a pieno regime. In questi momenti è importante considerare il capitale umano e non dimenticare le persone chiuse in casa.
In questi due mesi il nostro organico si è ridotto al minimo, da 60 dipendenti siamo arrivati a 5 persone operative. L’attività è proseguita per garantire i servizi essenziali come i trasporti per gli ospedali, inoltre la nostra banchina del Tronchetto è l’unica che gestisce il carico e scarico merci, con mezzi meccanici, ed è un servizio per il cittadino che non abbiamo fatto mai mancare. Abbiamo contribuito come la filiera alimentare.
2) Avete rinnovato il sostegno a Reyer proprio in questi giorni difficili, cosa significa fa parte di questo progetto?
Per noi il rinnovo è un’azione importante soprattutto in questo periodo. Voglio essere ottimista, non facciamo marcia indietro perché nei momenti di difficoltà bisogna continuare a testa alta, essere positivi e non arretrare perché se si molla diventa tutto più complicato e difficile. Credo che se tutti facciamo la nostra parte singolarmente sia un segnale di speranza e contribuiamo a non far cedere il sistema. Colgo dunque l’occasione per ringraziare i nostro consiglio di amministrazione che continua a credere nello sport e in Reyer.
Il progetto orogranata lo aprezzo moltissimo, in questi anni sono stati realizzati risultati imporantissimi e storici, inoltre Reyer ha una struttura importante che si basa sul progetto giovanile con migliaia di atleti. E’ una struttura importante e sappiamo bene che le società sportive in Italia sono finanziate per gran parte da sponsor, sono aziende importanti per il nostro Paese, e ognuno deve fare la propria parte. Inoltre Reyer ha un impatto sociale fondamentale per la città, è stato vinto uno scudetto dopo 74 anni, Venezia è la Reyer e la Reyer è Venezia.
3) In attesa che tornino le emozioni sul parquet, ci racconti qual è il tuo ricordo più bello legato a Reyer?
Il primo scudetto però siccome a Trento non c’ero, ricordo con più emozione il percorso per arrivarci, in particolare la semifinale con Avellino, che battaglie! Inoltre quell’anno lì abbiamo vinto tante partite al supplementare, al fotofinish, con il cuore Reyer. Un flash che ho in mente è il canestro di Filloy da centrocampo allo scadere del primo tempo, tre punti determinanti per vincere una delle partite a Trento. Poi Gara7 del secondo scudetto in cui è esplosa la gioia è stata incredibile e ricordo con piacere l’emozione del Sindaco felice, pensando a tutti gli sforzi che ha fatto in questi anni, ancora mi chiedo come abbia fatto.
4) Che messaggio vorresti mandare a tutti coloro che hanno la Reyer nel cuore?
Ai colleghi imprenditori del territorio dico di non mollare, essere ottimisti e trarre positività anche dalle cose più negative. La pandemia cambierà il modo di vivere, ma porterà qualcosa di positivo. A tutti i dipendenti, invece, voglio dire di non lasciarsi andare e credere nei datori di lavoro, una soluzione la si trova.