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Pietro Scibetta è il nuovo team manager dell’Umana Reyer femminile
L'Umana Reyer ha il piacere di comunicare che Pietro Scibetta è il nuovo team manager della prima squadra femminile.
Nato ad Agrigento il 6 maggio 1981, lavora come giornalista dall'età di vent'anni fino al 2016, iniziando a collaborare con La Prealpina per poi scrivere per La Gazzetta dello Sport, La Repubblica e La Stampa. Dal 2007 al 2009 è capo redattore della rivista Dream Team e dal 2007 al 2011 di Rivista Ufficiale NBA. Dal 2009 al 2015 lavora ad Eurosport come telecronista di basket, pugilato e calcio, quindi come Producer presso la sede di Parigi. Nella stagione 2012/13 è inoltre autore del magazine di Euroleague TV.
Con i Club inizia a lavorare nel 2015 con la Fortitudo Agrigento per due stagioni, come responsabile della comunicazione. Nel 2017/2018 passa con lo stesso ruolo all’Orlandina Basket prima di trasferirsi nel 2018 alla Junior Casale Monferrato ricoprendo i ruoli di team manager e direttore della comunicazione fino al 2020.
Nel 2021 collabora con la Lega Nazionale Pallacanestro per le finali di Coppa Italia e le finali playoff come consulente alla produzione tv e contenuti social.
Nell'esperienza lavorativa più recente ricopre il ruolo di responsabile del progetto Euroleague adidas Next Gen Tournament alla tappa di Varese, ospitata da Varese Academy Pallacanestro.
Ha pubblicato due libri: nel 2011 “Inter, quella notte” (Libreria dello Sport), insieme a Matteo Mantica e al radiocronista RAI Francesco Repice, e nel 2015 “Vincere non basta” (add editore), autobiografia di Sarunas Jasikevicius, attuale coach del Barcellona e 4 volte campione di Euroleague.
"Mi ha fatto estremamente piacere l'interesse della Reyer - le prime parole di Pietro Scibetta - ringrazio Federico Casarin e Eugenio Dalmasson per la fiducia che ripongono in me. Sono inoltre contento di tornare a lavorare con coach Andrea Mazzon con cui ho condiviso alcune esperienze professionali, sia a Capo d’Orlando che nell'ambito della comunicazione. Fare parte di un programma di alto livello come quello della Reyer è una responsabilità: sono consapevole dell’aspettativa e della volontà di competere per obiettivi molto importanti. Lavorerò al massimo per dare il mio contributo e crescere ulteriormente dal punto di vista professionale".