BASKET UNIFICATO REYER · B.U.R.

Il basket unificato è disciplinato dal movimento globale Special Olympics che, attraverso lo sport di squadra unificato, sta creando un nuovo mondo fatto di inclusione e rispetto, dove ogni singola persona viene accettata e accolta, indipendentemente dalla sua capacità o disabilità.

Vengono coinvolti, in formazioni miste di uomini e donne, atleti con disabilità intellettive e senza disabilità (giocatori denominati Partner) che compiono insieme un percorso di allenamento e di crescita culminando nelle partite in occasione di un evento locale, nazionale o internazionale organizzato da Special Olympics.

Lo sport unificato si ispira ad un principio semplice: allenarsi, giocare e divertirsi insieme è il modo più immediato per far comprendere importanti valori come l’inclusione e l’amicizia.

Se da un lato gli Atleti con disabilità intellettive, attraverso lo sport unificato, si sentono veramente inclusi nella società, dall’altro agli Atleti Partner senza disabilità viene data l’opportunità di arricchirsi attraverso un percorso sportivo e non solo che amplifica la cultura del rispetto e dell’inclusione. Dagli allenamenti in palestra, fino alle partite, in occasione dei Giochi, le squadre unificate condividono e mostrano al mondo momenti di amicizia e di unione.

Fondamento su cui si basa il basket unificato è Il Principio del Coinvolgimento Significativo (PCS): detto principio prevede che ogni giocatore debba avere l’opportunità di contribuire al successo della propria squadra attraverso le proprie abilità.

Questo approccio consente di ridurre sensibilmente il rischio di atteggiamento dominante di uno o più giocatori. Il Partner non ha alcun tipo di limitazione: può segnare, intercettare i passaggi effettuati dagli Atleti avversari e fare in generale tutto ciò che la situazione richiede dal punto di vista tecnico e tattico a patto che non assuma un atteggiamento dominante in campo (player dominance).

Per atteggiamento dominante si intende una condotta di gara a causa della quale il ruolo di uno o più compagni di squadra passi in secondo piano.

Il “pcs” non viene rispettato quando:
- un giocatore esclude dal gioco alcuni compagni di squadra soprattutto nelle fasi decisive di un incontro;
- un giocatore adotta una condotta di gara che possa mettere a rischio la sicurezza dei compagni di squadra;
- il Coach utilizza rotazioni sui cambi che limitano l’impiego di uno o più giocatori;
- il Coach non utilizza i cambi per ridurre un’eventuale “player dominance”.

Il rispetto del “pcs” sarà valutato da un componente dello Staff Tecnico Nazionale (o suo delegato) che garantirà la propria presenza in ogni partita.

È un principio fondamentale perché vuole ridurre se non eliminare le differenze tra Atleti con disabilità e Partner ricercando un equilibrio tra le parti.